La Russia conclude le esercitazioni con truppe uzbeke e tagike vicino al confine afghano.
Uzbekistan mantiene contatti con i talebani ma mette in guardia
L'Uzbekistan ha messo in guardia contro qualsiasi tentativo di violare il suo confine dall'Afghanistan, la cui sicurezza sta discutendo con i talebani, poiché l'ex Repubblica sovietica è desiderosa di evitare la destabilizzazione della regione. Il ministero degli Esteri uzbeko di affermare che la parte uzbeka mantiene stretti rapporti con il movimento talebano sulla questione della sicurezza del confine e del mantenimento della calma nell'area di confine.
In una nota dichiara anche che ogni tentativo di violare i confini nazionali sarà fermamente represso. L'Uzbekistan ha stabilito contatti con i talebani prima che riprendessero il controllo dell'Afghanistan, volendo evitare qualsiasi inondazione nel suo territorio. Le sue rappresentanze a Kabul e Mazar-i-Sharif (nel nord dell'Afghanistan) continuano a operare. Tashkent ha inoltre chiesto la "formazione di un governo inclusivo" in Afghanistan e una "transizione pacifica del potere basata sul consenso". L'ex Repubblica sovietica dell'Asia centrale vuole soprattutto evitare l'emergere di gruppi armati ispirati o sostenuti dagli islamisti afghani, come è avvenuto alla fine degli anni '90 e negli anni 2000.
Militari congiunte
Gli eserciti russo e uzbeko hanno anche svolto esercitazioni militari congiunte "antiterrorismo" all'inizio di agosto al confine afghano. Il ministero dell'Interno del Tagikistan, un'altra ex Repubblica sovietica confinante con l'Afghanistan, dal canto suo ha annunciato che dal 17 al 20 agosto condurrà “esercitazioni antiterrorismo in zone montuose” con la Cina. I giochi di guerra sono iniziati la scorsa settimana, coinvolgendo circa 2.500 soldati russi, tagiki e uzbeki in un campo di addestramento in Tagikistan a circa 20 chilometri dal confine afghano. Il ministero della Difesa russo ha affermato che le esercitazioni hanno coinvolto carri armati, mezzi corazzati, jet d'attacco Su-25, elicotteri e altre armi in una risposta congiunta simulata agli attacchi dei militanti transfrontalieri.